Cultura e persone al servizio dell’eccellenza produttiva.
Moltissime organizzazioni vivono gravi fallimenti nei loro percorsi di crescita e miglioramento: troppo velocemente i loro team ritornano alle azioni e alle abitudini ingranate nella loro quotidianità, i cambiamenti sono temporanei e, nel lungo periodo, i benefici sono quasi assenti.
Allo stesso tempo il mercato evolve rapidamente, con un aumento costante della competitività degli altri player e delle esigenze dei clienti e dei consumatori.
Questo scenario difficile accomuna le esperienze di decine di manager in tutto il mondo, riempie le bacheche dei forum e dei gruppi sul web e viene, spesso, utilizzato per proporre soluzioni semplicistiche dietro la promessa di una sorta di cura miracolosa.
Come spesso accade la verità è semplice ma, ai più, difficile da accettare: l’eccellenza è un fatto trasversale. Per ridurre i costi (espliciti e nascosti), migliorare le performance, coltivare l’innovazione e superare gli obiettivi è necessario che persone, processi e strumenti siano sincronizzati alla perfezione.
Ti presentiamo la Manufacturing Excellence: un condensato delle più affermate strategie di management adattato alle esigenze degli stabilimenti produttivi.
I percorsi di Manufacturing Excellence combinano azioni e interventi dalla portata incrementale con l’attenta misurazione di precise KPI: il risultato è il raggiungimento di obiettivi ambiziosi altrimenti impossibili e, allo stesso tempo, il consolidamento dei metodi applicati per raggiungerli.
Uno dei rischi principali durante l’esecuzione dei programmi per il miglioramento delle organizzazioni è dato dal fare eccesivo affidamento ad approcci top-down e a pressioni esterne.
Nella cultura imprenditoriale tradizionale i risultati sono il frutto di un aumento degli sforzi e dell’applicazione di pressione sulla catena di management.
Oggi, tuttavia, i più recenti studi e metodi dimostrano che nel contesto attuale è indispensabile coltivare una cultura aziendale basata su proattività, coinvolgimento e consapevolezza.
L’ownership, ovvero quella sensazione di appartenenza reciproca (l’azienda è anche mia), rende l’organizzazione più flessibile, rinuncia all’illusione del controllo in favore della fiducia e dell’applicazione, silenziosa e costante, dei più elevati principi del miglioramento continuo.
Saranno i membri dei diversi team a produrre soluzioni proattive e quotidiane ai problemi piccoli e grandi che le organizzazioni affrontano ogni giorno.
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